Irpinia terra mia

I r p i n i a t e r r a m i a

Sapete quante tipologie di vitigni esistono nel mondo? 

Se avessimo come parametro di valutazione la presenza dei vari vini sugli scaffali di una qualsiasi enoteca, la nostra conclusione sarebbe sicuramente fuorviante. Già perché, a dispetto dei pochi vitigni che vengono utilizzati per produrre vino, ne esiste una galassia che non viene più vinificata. Se ne contano diverse migliaia. E l’Italia è tra i principali paesi a custodire questa ricchezza. 

La nostra terra, l’Irpinia, vanta un patrimonio enologico considerevole. Conta diversi vitigni autoctoni con denominazione di origine protetta e molte altre uve vengono vinificate in piccolissime quantità. Purtroppo questo fantastico smeraldo del meridione d’Italia è ancora poco conosciuto. 

Cerchiamo di scoprirlo meglio.

IRPINIA “ECLETTICA”

L’Irpinia si estende sul versante centro-orientale della regione Campania.

La ricchezza dei corsi d’acqua che la attraversano rende rigogliosa la vegetazione del territorio, prevalentemente montuoso-collinare. 

Il paesaggio irpino è il risultato della millenaria interazione tra l’uomo e la natura. Per secoli i contadini hanno plasmato i crinali delle dolci colline. E anche in tempi più recenti, nonostante la piaga della emigrazione, il territorio è rimasto ben presidiato. Tenacemente le popolazioni hanno curato i piccoli appezzamenti ereditati. Nell’area, infatti, ci si confronta con un repertorio estremamente parcellizzato, eterogeneo, che ricusa l’idea della coltura mono-varietale

Se dovessimo descrivere il paesaggio irpino con una parola, sicuramente potremmo definirlo come un ambiente “eclettico”. 

Ed è anche per questa ragione che l’unità di misura ancora oggi ampiamente utilizzata per quantificare i possedimenti è il cosiddetto tùmulo, equivalente a circa un terzo di ettaro

LE ARGILLE “STILOSE”

L’Irpinia è una provincia dalla antica tradizione vitivinicola e concentra in sé un’ampia varietà pedoclimatica, che ben si presta alla produzione di vitigni spesso molto diversi tra loro.

Benché si riscontrino elementi quali sabbia e limo, sicuramente è l’argilla la componente regina di questi territori. Ed in particolare le cosiddette argille siltose varicolori. Proprio per via di questa loro peculiare caratteristica, noi amiamo chiamarle – con un piccolo gioco di parole – argille “stilose”. 

LA “TENNECCHIA”

La diffusione della coltivazione della vite nell’area irpina ha dato luogo allo sviluppo di un sistema di allevamento tipico, conosciuto come “Alberata Taurasina”, risalente al periodo della presenza celtica e ligure sul territorio. 

La “tennecchia”, così chiamata in gergo, trova ancora oggi una considerevole estensione, benché i nuovi sistemi di allevamento a spalliera si siano già imposti da alcuni decenni per la maggiore facilità di lavorazione e per la generale migliore qualità delle uve.

Le vecchie vigne, tuttavia, se ben manutenute regalano uve straordinarie, grazie proprio alla loro longevità: pensate, alcune di esse, avendo resistito all’attacco della fillossera, registrano all’anagrafe molto più di un secolo di vita!